Le distanze di sicurezza – EN ISO 13857
L’installazione di idonee protezioni a distanza di sicurezza costituisce una delle risorse più efficaci per tutelare l’integrità fisica e la sicurezza degli operatori addetti all’utilizzo di macchine.
Per garantire l’efficacia della protezione è necessario posizionare correttamente la struttura protettiva rispetto alla fonte di pericolo, lo scopo è impedire il contatto con le parti pericolose confinando i lavoratori in un’area sicura. La scelta della distanza di sicurezza, cioè della minima distanza tra la posizione della struttura di protezione rispetto a una zona pericolosa della macchina, deve tener conto delle parti del corpo che possono raggiungere gli elementi pericolosi e in alcuni casi del livello del rischio.
La fonte di riferimento per calcolare le distanze di sicurezza è la norma UNI EN ISO 13857:2020, una norma tecnica di tipo B che stabilisce e fornisce valori numerici di riferimento per le distanze di sicurezza in ambienti sia industriali che non industriali per impedire il raggiungimento di zone pericolose del macchinario. L’applicazione di questa norma è prevista per tutte le macchine con ripari fissi e mobili che concorrono alla riduzione del rischio.
Nello specificare le distanze di sicurezza si devono tenere in considerazione i seguenti aspetti:
- Situazioni che si verificano quando la macchina è utilizzata;
- Dati antropometrici degli utilizzatori;
- Fattori biomeccanici del corpo umano;
- Aspetti tecnici e pratici;
- Misure supplementari per particolari gruppi di persone.
Le distanze di sicurezza indicate nella norma UNI EN ISO 13857:2020 sono calcolate partendo dal presupposto che:
- le strutture di protezione e tutte le relative aperture mantengano la loro forma e posizione;
- la misurazione della distanza di sicurezza comincia dalla parte che limita il corpo o la parte del corpo interessata;
- l’operatore possa introdurre parti del corpo oltre la struttura di protezione o attraverso le aperture per cercare di raggiungere le zone pericolose;
- il piano di riferimento sia a un livello in cui l’operatore starebbe normalmente (non per forza il piano di riferimento è costituito dal pavimento, potrebbe anche essere una piattaforma);
- l’operatore sia a contatto con il piano di riferimento quando indossa le scarpe;
- il piano di riferimento non sia modificato da ausili come sedie o scale;
- l’operatore non usi ausili o attrezzi per estendere la normale portata degli arti superiori.
Per poter determinare il corretto valore della distanza di sicurezza è necessario quindi eseguire una corretta analisi e valutazione del rischio; infatti, il risultato di tale stima inciderà sul calcolo del valore della distanza di sicurezza.
Nell’esempio in figura la distanza di sicurezza (h) dalla zona pericolosa (1) può variare in funzione del livello di rischio, se questo viene valutato come elevato la fonte di pericolo dovrà trovarsi ad un’altezza dal piano di riferimento (2) pari o superiore a 2700 mm, mentre nel caso in cui il rischio venga valutato come basso l’altezza potrà essere ridotta a un valore pari o superiore a 2500 mm.
Anche per valutare il raggiungimento del punto di pericolo oltre la struttura protettiva si deve prima considerare il rischio stimato, la norma infatti fornisce due tabelle per determinare le dimensioni di riferimento in funzione della gravità della lesione e della probabilità di accadimento. I parametri da considerare sono quelli riportati nella figura a seguire.
Ovvero:
1 – area di portata dell’arto superiore;
2 – area esterna alla portata dell’arto superiore (zona Pericolosa);
hh – l’altezza del punto di pericolo più vicino alla zona di accesso dell’arto superiore;
hps – altezza della struttura protettiva;
Sh – distanza orizzontale di sicurezza del punto di pericolo più vicino alla zona di accesso dell’arto superiore.
Tabella 1 – Raggiungimento oltre la struttura protettiva – Solo lesioni di lieve entità che si verificano con una bassa probabilità (Rischio basso)
Tabella 2 – Raggiungimento oltre la struttura protettiva (Rischio alto)
Facendo riferimento alla tabella 2 considerando di avere una protezione alta 1800 mm posizionata a 700 mm dal punto di pericolo avente un’altezza massima di 1600 mm, risulta che la protezione è insufficiente a prevenire il raggiungimento e che questa dovrà essere o allontanata di 200 mm per avere una distanza di almeno 900 mm o alzata fino al valore di 2000 mm.
Nel caso in cui la protezione presenti delle aperture di forma regolare (rettangolare, quadrata o tonda) la Norma stabilisce in funzione dell’ampiezza e della forma la distanza a cui il pericolo deve trovarsi affinché sia impossibile raggiungerlo inserendo dita, mani o braccia. La norma distingue tra persone di 14 anni o superiori e bambini di almeno 3 anni in cui si tiene conto delle dimensioni minori degli arti.
Nelle tabelle Sr indica le distanze di sicurezza delle zone di pericolo, Sr, dalle aperture regolari mentre, e, corrisponde al lato di un’apertura quadrata, al diametro di un’apertura rotonda e alla dimensione più stretta di un’apertura a fessura.
Tabella 4 Raggiungimento attraverso aperture di forma regolare per persone di età pari o superiore a 14 anni.
Tabella 5 – Raggiungimento attraverso aperture di forma regolare per persone di età pari o superiore a 3 anni.
Facendo riferimento alla tabella 4 considerando di avere una protezione con una apertura di forma rotonda avente un diametro pari a 30 mm la norma prevede che in tale apertura possa passare la mano per cui la distanza di sicurezza che deve essere prevista sarà di almeno 120 mm.
Nel caso di aperture di forma irregolare occorre seguire le seguenti operazioni:
a) Determinare:
- il diametro dell’apertura rotonda più piccola;
- il lato dell’apertura quadrata più piccola; e
- la larghezza dell’apertura a fessura più stretta;
entro le quali l’apertura irregolare può completamente essere inserita.
b) Utilizzando le tabelle 3 e 4 (a seconda dei casi), selezionare le distanze di sicurezza corrispondenti alla zona di pericolo per ciascuna delle aperture determinate nella fase a).
c) Utilizzare la minima distanza di sicurezza ottenuta in b).
Dove è prevedibile che gli arti superiori non possano accedere alle aperture, è possibile utilizzare esclusivamente la tabella 5. I valori indicati sono indipendenti dal fatto che si indossi abbigliamento o calzature, e sono applicabili a persone di età uguale o maggiore di 14 anni.
Dagli esempi sopra riportati risulta chiaro l’importanza di effettuare sempre una corretta analisi e valutazione dei rischi che consenta di definire la gravità del danno e la probabilità di manifestazione dell’evento dannoso in modo da poter calcolare correttamente le distanze di sicurezza dai punti di pericolo. L’applicazione della norma in assenza di un’analisi dei rischi potrebbe portare alla determinazione di distanze di sicurezza errate con grave rischio per gli operatori che vi operano.